Free eat, la libertà di mangiare bene senza rinunce

La piattaforma italiana Free Eat consente di ordinare e ricevere a casa – in sole 24 ore – prodotti freschi e artigianali gluten free, lactose free o vegan provenienti da laboratori e locali sparsi in tutta la penisola.

Free Eat, la libertà di mangiare bene senza rinunce

Chi soffre di allergie o intolleranze alimentari, o chi abbraccia scelte dietetiche più consapevoli, sa bene quanto sia difficile trovare in giro prodotti da forno o di gastronomia che siano freschi, gustosi e, soprattutto, artigianali. Troppo spesso l’alternativa si limita agli scaffali delle farmacie o ai soliti prodotti preconfezionati, dal sapore anonimo e dalla qualità discutibile.

Dietro questa realtà in forte espansione c’è Mariachiara Leonardi, manager e imprenditrice del settore food, che ha trasformato la sua esperienza personale di celiaca e intollerante al lattosio in un’opportunità concreta per semplificare la vita di chi – per necessità o scelta – segue una dieta free from.

Free Eat nasce per rispondere a questo bisogno, con un modello semplice, immediato e completamente digitale: si accede allo shop online, si esplorano le proposte dei venditori affiliati (laboratori accuratamente selezionati da ogni parte d’Italia) e si compone la propria box personalizzata, oppure si sceglie una di quelle già pronte. Una volta effettuato l’ordine, i prodotti arrivano a casa in 24 ore, freschi e intatti.

Free Eat, la libertà di mangiare bene senza rinunce

L’obiettivo di Free Eat non è solo quello di vendere prodotti, ma di creare un vero ecosistema virtuoso. Oltre alla selezione e alla promozione dei vendor – molti dei quali hanno cominciato a farsi avanti spontaneamente, grazie al passaparola e alla presenza attiva sui social – la piattaforma lavora in sinergia con associazioni di categoria, come AILI (Associazione Italiana Latto-Intolleranti), con cui ha già avviato una collaborazione.

Il concetto è chiaro: il free non deve essere sinonimo di “meno”, ma di “diverso” e possibilmente “migliore”. Un prodotto artigianale, sicuro, gustoso e accessibile può diventare una scelta consapevole per chiunque, anche senza intolleranze.

Per la spedizione i prodotti secchi o cotti, come cinnamon, focacce, arancini, vengono termosigillati in sacchetti sottovuoto per preservarne freschezza e integrità, e imballati in scatole rigide per evitare danni durante il trasporto.

I prodotti refrigerati come pasta fresca, creme pastorizzate, gastronomia fresca, viaggiano in buste termiche con tutte le accortezze del caso. Tutti i prodotti sono accompagnati da etichette complete con ingredienti, allergeni, data di produzione, scadenza, modalità di conservazione e suggerimenti d’uso. Quando arrivano, sembrano appena sfornati.

Un’altra missione di Free Eat è supportare ristoratori e realtà del settore HORECA che spesso si trovano in difficoltà di fronte a richieste specifiche ma non hanno gli strumenti (o le risorse) per creare un laboratorio separato. Per questo, la piattaforma punta a mettere in contatto produttori free from con ristoranti, bar e pasticcerie, offrendo soluzioni pratiche come forni o friggitrici ad aria.

Free Eat, la libertà di mangiare bene senza rinunce

Mariachiara Leonardi, founder di Free Eat

Per Mariachiara Leonardi e il suo team, la vera rivoluzione è culturale: «Un prodotto buono, di qualità, fa sedere tutti allo stesso tavolo perché lo possono mangiare tutti. È un grande aiuto, ed è questo che vogliamo offrire: inclusione, attraverso il cibo.»

La crescita della piattaforma è costante, i partner aumentano e le collaborazioni si moltiplicano. Free Eat non è solo un e-commerce: è un nuovo modo di pensare al cibo, al benessere e alla condivisione.

E, soprattutto, è libertà. Di mangiare, di scegliere, di non rinunciare.

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