Le birre a bassa fermentazione – seconda parte

Nel precedente articolo abbiamo introdotto alcune delle più famose birre a bassa fermentazione presenti in tutto il mondo. Scopriamone insieme altre.

Le birre a bassa fermentazione

In questa rubrica abbiamo visto come l’universo della birra sia popolato da una numerosa varietà di stili, figlia di evoluzioni storiche e contaminazioni tra differenti culture. È un panorama impressionante, fatto di colori, sapori e profumi diversi tra loro. Andiamo a conoscere nuovi stili di birre a bassa fermentazione.

Nei tempi passati, prima dell’avvento della refrigerazione, non si produceva birra nei mesi caldi. La Märzen era, in origine, una birra ambrata tedesca derivata dal tipo Vienna, prodotta a marzo e di gradazione forte, che poi veniva bevuta nel periodo estivo. Oggi la Märzen rappresenta la birra dell’Oktoberfest: oro carico, corpo rotondo, sentori di malto e tostato leggero, poco luppolo.

Ecco alcuni esempi: Paulaner Oktoberfest, Ayinger Oktoberfest-Märzen, Hacker-Pschorr Original Oktoberfest, Hofbräu Oktoberfest, Spaten Oktoberfest, Goose Island Oktoberfest, Samuel Adams Oktoberfest.

La Vienna è una birra di uno stile antico in declino in Austria, che prende il nome dal tipo di malto utilizzato, il Vienna appunto, che dona un caratteristico sentore di biscotto. Ora appare solo in qualche timida apparizione in microbirrifici americani e tedeschi. Ecco alcuni esempi: Vallecelio Monterosa, Theresianer Vienna, Cittàvecchia Rossa, Negra Modelo.

Le birre a bassa fermentazione - seconda parte 1

La Bock e la Doppelbock sono originarie di Einbeck, nel centro nord della Germania. La Bock è una birra forte e densa con profumi di malto e miele, poco luppolata con un gradevole sentore floreale e una gradazione di circa 6,5%/7% e oltre per le Doppelbock. Esistono delle varianti come la Maibock, stagionale del mese di maggio, più chiara, corposa e dolce, la Hellerbock mielata e la Bok olandese, più scura, forte e aromatica.

La Doppelbock ha una storia a parte: lo stile fu creato in Baviera dai monaci francescani (Paulaner) nel 1780, che la chiamarono Salvator. Da allora la desinenza -ator indica una birra di questo stile, più alcolica, ricca e corposa, invernale, dalle note tostate e anche fruttate importanti. La Eisbock è una particolare Doppelbock congelata: in pratica, dato che l’acqua ghiaccia prima dell’alcool, non appena si forma il ghiaccio lo si toglie, lasciando una birra più concentrata in aromi e alcool.

Ecco alcuni esempi di Bock: Birrificio Italiano Amber Shock, Einbecker Ur-Bock Dunkel; di Maibock: Birrificio Italiano Bibock, Ayinger Maibock, Mahr’s Bock, Hacker-Pschorr Hubertus Bock, Capital Maibock, Einbecker Mai-Urbock, Hofbräu Maibock; di Doppelbock: Croce di Malto Due Mondi, Lambrate Porpora, Paulaner Salvator, Ayinger Celebrator, Weihenstephaner Korbinian, Andechser Doppelbock Dunkel, Spaten Optimator, Tucher Bajuvator, Weltenburger Kloster Asam-Bock, EKU 28, Eggenberg Urbock 23º, Moretti La Rossa, Samuel Adams Double Bock; o di Eisbock: Kulmbacher Reichelbräu Eisbock, Eggenberg Urbock Dunkel Eisbock.

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