Le celle ipogee per le mele Melinda

Le celle ipogee di Melinda non sono delle celle frigorifere tradizionali, ma un modello naturale che abbatte l’impronta ambientale e i costi energetici.

Cesto Mele Melinda

Da qualche anno le mele della Val di Non vengono tenute nell’atmosfera fresca e umida di immense gallerie, ottimizzando così le cavità rimaste dall’attività estrattiva della roccia da parte di Tassullo, l’azienda produttrice di materiali edili concessionaria della Miniera di Rio Maggiore.
Le celle ipogee di Melinda si trovano a 900 m dall’ingresso delle cave e a 275 m sotto la superficie della terra in cui sono stati piantati i primi meleti. All’interno della montagna c’è un ammasso roccioso costituito interamente da dolomia formatosi circa 200 milioni di anni fa.
Qui è stato realizzato il primo e unico impianto al mondo per la frigo-conservazione di frutta in ambiente ipogeo ed in condizioni di atmosfera controllata, ovvero un frigorifero naturale che rispetta l’ambiente e mantiene intatta la qualità delle mele Melinda.

Questo metodo di conservazione contribuisce in maniera determinante alla salvaguardia dell’ambiente, grazie:
• alla riduzione del consumo di energia (che significa diminuzione dell’immissione di CO₂ nell’atmosfera);
• al forte risparmio idrico, conseguente alla possibilità di usare la geotermia per il raffreddamento dei compressori;
• all’eliminazione dei pannelli coibentanti in poliuretano espanso, il cui smaltimento genera forte inquinamento;
• alla tutela del paesaggio e del territorio agricolo, evitando di edificare un nuovo grande capannone in superficie;
• all’ottimizzazione di una cavità mineraria esistente, altrimenti inutilizzata.

A Melinda è stato attribuito il Good Energy Award 2015, il riconoscimento ideato da Bernoni Grant Thornton per le imprese italiane che maggiormente hanno investito in iniziative verso l’ambiente, l’economia e il territorio, tramite interventi volti al risparmio e al contenimento energetico.

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