Shortbread al tè matcha
Quando la Scozia incontra il lontano Giappone in un biscotto dai profumi orientali, ecco che nascono gli shortbread al tè matcha.
![Shortbread al tè matcha Shortbread al tè matcha](https://www.foodonomy.it/wp-content/uploads/2019/10/IMG_20191018_070557_639-e1574845306362.jpg)
Da sempre affascinata dalle altre culture e dalla cucina estera, qualche anno fa, in un locale etnico a Milano, ho scoperto il tè matcha, e da quel momento me ne sono innamorata. Ho pensato a come poterlo utilizzare in qualche ricetta sfiziosa e mi sono ricordata di un biscotto fattomi assaggiare da una amica al ritorno da una vacanza in Scozia: gli Shortbread.
Perché quindi non provare a dare un gusto particolare a questo biscotto tradizionale scozzese? Ecco quindi che agli ingredienti ho aggiunto un po’ di polvere di matcha. Questi burrosi e dolcissimi frollini, sono una vera delizia per il palato, e si accompagnano benissimo con una buona tazza di questa bevanda dal gusto deciso.
Ingredienti:
- 160 g di burro
- 70 g di zucchero a velo
- 220 g di farina 00 W 170
- 4 cucchiai di matcha
- 60 g di mandorle spellate e tritate grossolanamente
- 1 pizzico di sale
Preparazione:
Lavorare insieme il burro morbido e lo zucchero a velo, setacciare il tè con la farina e un pizzico di sale, facendo attenzione ai granelli. Unire le mandorle e lavorare velocemente fino ad ottenere un panetto che dovrà essere avvolto nella pellicola e messo a riposo in frigorifero per almeno un’ora.
Ritagliare le formine e infornare a 180 ° in forno caldo per circa 10 / 12 minuti.
Nello scatto potete apprezzare questa meravigliosa tazza per la cerimonia del tè, un prezioso dono che mi è stato fatto da arteraku.it.
Il Raku è un’arte al servizio di un’altra arte, quella della cerimonia del tè, per l’appunto, che si è diffusa in Giappone nel XVI secolo. Per creare rapidamente delle tazze che avessero un aspetto invecchiato e consunto, venne utilizzato lo stesso tipo di materiale e di tecnica che si adoperavano per la produzione delle tegole: argille sabbiose ed estrazione dal forno nel momento in cui il rivestimento raggiungeva il punto di fusione. Questo shock termico, dovuto al raffreddamento, conferiva il tipico aspetto invecchiato e pregiato.
E voi che gusto volete dare ai vostri shortbread?
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