Le zone blu, dove si nasconde il segreto della longevità

Viaggio alla scoperta delle abitudini alimentari delle zone blu, le regioni con il maggior numero di centenari al mondo.

Zone blu

Dan Buettner, giornalista del New York Times, nel 2004 inizia un viaggio alla ricerca del luoghi più sani del pianeta. In collaborazione con National Geographic, realizza un progetto della durata di dieci anni, che ha portato all’identificazione di cinque zone blu, ovvero località che vantano il tasso più alto di centenari al mondo: Ogliastra in Sardegna, Okinawa in Giappone, Loma Linda in California, Ikaria in Grecia e Nicoya in Costa Rica. Una volta identificati questi luoghi, Buettner e il suo team si sono concentrati su quali elementi accomunassero queste realtà, in modo da svelare il segreto della longevità. Sono emerse delle similarità sia nello stile di vita sia nell’alimentazione.

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L’importanza dell’alimentazione per una vita lunga e sana non è certo una novità: studi scientifici dimostrano che la nostra aspettativa di vita è influenzata solo per un 10% da fattori genetici e per un 90% dallo stile di vita. Buettner afferma che, se un americano medio seguisse le pratiche alimentari adottate nelle zone blu, potrebbe guadagnare addirittura 15 anni di vita! Per far sì che nel mondo si creino altre zone blu e per aiutare i cittadini ad orientarsi sul tema, Buettner partendo dall’analisi di più di 150 studi alimentari, ha dato vita alla Dieta delle Zone Blu.

Vediamo insieme alcuni esempi.

Ad Okinawa, Giappone, vivono le donne più longeve del pianeta e la loro dieta si basa per più del 60%, sulla patata dolce, ricca di beta-carotene e di antiossidanti.

Le zone blu, dove si nasconde il segreto della longevità 2Ad Ogliastra, Sardegna, i più longevi uomini al mondo bevono ogni giorno uno o due bicchieri di vino Cannonau, i cui antiossidanti e flavonoidi hanno proprietà benefiche per il cuore.

A Nicoya, in Costa Rica, c’è il minore tasso di mortalità tra le persone di mezza età. Il segreto? Il 70% della loro dieta consiste in fagioli, zucca e tortilla di mais, alimenti che contengono tutti i nove amminoacidi essenziali e danno il necessario apporto di proteine.

A Loma Linda, California, gli Avventisti mangiano principalmente farina d’avena cotta a fuoco lento, noci e fagioli, cibi ricchi di omega 3 e antiossidanti che aiutano a ridurre i rischi per il cuore.

Ad Ikaria, Grecia, ci sono più di 75 varietà di verdure a foglia verde. Studi hanno dimostrato che le probabilità di morire nei successivi quattro anni erano dimezzate per le persone di mezza età che avevano consumato quotidianamente l’equivalente di una tazza al giorno di verdure cotte.

Altri consigli che emergono dallo studio riguardano il consumo di carne (non più di due volte a settimana e poco più di 50 grammi), di legumi (mezza tazza al giorno grazie all’enorme quantità di nutrienti), di tè verde (non è mai troppo!) e di uova (tre a settimana e meglio se una per volta).

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